Daniel Spoerri
Tin Tin, l’elefante
Tin Tin, l’elefante
1993
194 x 80 cm
bronzo
Osserva dall’alto, al di sopra di una delle fonti che scorrono per il Giardino, l’elefante assemblato con il suo sguardo perso ed ironico. Un treppiede di un misuratore geometrico ne costituisce il corpo, sormontato da un vecchio casco per permanenti a cui sono applicati altri frammenti di strumenti che ne delineano la fisionomia. Fanno parte del repertorio di oggetti che si dispone sui tavoli degli atelier di Daniel Spoerri come in un gabinetto delle meraviglie. Sono quasi tutti frutto delle visite ai mercati delle pulci. Spoerri ricorda che all’epoca culminante dell’arte oggettuale i mercati avevano aumentato i prezzi nella consapevolezza che alcuni artisti avrebbero potuto trasformare chincaglierie ed oggetti pregiati in costosissime opere: così, ricorda, dovette trattare i prezzo del casco per permanenti non rivelando la propria identità!